Penso che quando si arriva al punto che ci si irrigidisce e le emozioni si gelano dentro, è perchè si ha paura. Si elimina il coinvolgimento, per non sentire dolore e allora, ci si distanzia, non si partecipa, e quel gelo si trasmette anche fuori di sè, agli altri.

Lo sto osservando intorno a me. Ed è orribile trovarsi davanti a persone che in modo innaturale, restano lontane dal coinvolgimento emotivo. Non dico che sia sempre così, ci sono circostanze in cui il coinvolgimento non c’è, non esiste, ma in certi casi specifici, ci si rende conto, che quell’apatica mancanza di emozioni, che ti fa pensare di essere lontana dalla persona e dal problema, non sia altro che paura.

Ed è proprio in queste circostanze che si reprime. E magari ci si crede davvero. Però lascia il tempo che trova, questo sforzo sovrumano. I pensieri cercano di emergere, di uscire, e basta pochissimo per farti trovare scombussolato. Ti rendi conto che il controllo non è possibile sempre, hai sentori dentro, di qualcosa che si muove. Poi ci si arrende e tutto riemerge automaticamente. Credo lo si faccia per evitare in qualche modo la sofferenza.

Io non scelgo questo modo. Le rare volte che accade di sentirmi apatica è perchè lo cerco volutamente per poter riposare, ma sono pienamente cosciente che è solo per un momento. Poi, tutto ritornerà esattamete come prima.

Non mi piace neppure stordirmi con corse inutili per evadere, impegnandomi in mille cose per tenere lontana la mente. Lo fanno in molti, e infatti questo genere di persone non emana tranquillità. E non crea mai rapporti intensi e profondi. La profondità richiede coinvolgimeto emotivo. Ci si rende conto quindi facilmente che sono distratti, lontani e incapci di trasmettere belle sensazioni.

Preferisco sporcarmi la mani e risolvere, quando si rende necessario. Non mi sento a mio agio con persone troppo distratte a causa delle loro paure. E neppure in quelle discordanze di sentimenti che depistano. Credo che per sotterrare davvero, ci debba essere un cadavere. Non si può riuscire a fare il funerale a qualsiasi cosa che ancora viva. E neppure piangere un vivo come morto. a meno che dentro ci sia la reale convizione che tutto sia davvero finito. Allora risulterà la cosa più semplice del mondo, perchè le emozioni non saranno coinvolte, e quindi, non si dovrà reprimere proprio un bel niente!

L’intuizione di una donna è più vicina alla verità della certezza di un uomo. J.Conrad